Passa ai contenuti principali

C'era una volta. Ricordi di vita di Aiello Calabro. I tagli del bosco Faeto negli anni '40

Negli anni 40 ad Aiello avvenivano i tagli del bosco, che veniva diradato mediante accertamenti tecnici da parte del Corpo Forestale dello Stato che curava la maturità delle piante procedendo, quindi, alla sfaccettatura ai piedi dell'albero stesso per apporre poi la numerazione e la martellatura.
Il Comune - guidato dal sindaco Peppe Iacucci - provvedeva a indire l'asta invitando le ditte specializzate, indicate dalla stessa forestale, e il giorno in cui veniva fissata la data, il paese era tutto in festa perché quell'avvenimento apriva prospettive di occupazione soprattutto per i lavori che l'amministrazione popolare si proponeva di fare, creando opere, con l'incasso della vendita del bosco.
Il vecchio Casellone
La ditta Libero Dei, di Villa S. Giovanni, si aggiudicò l'asta più importante di quegli anni, appunto perché il taglio comprendeva una vastissima estensione boschiva che andava dal Fajto,  passando per il Casellone, per il Tardo, giungendo sul territorio di Santa Lucerna.
L'attività lavorativa in quei tempi era molto intensa! I boscaioli badavano al taglio delle piante, i cui tronchi venivano trasportati con grossi camion, grazie all'attuale stradella costruita in un batter d'occhio in sintonia fra ditta e Comune.
I camion andavano e venivano per tutta la giornata. Parte dei tronchi veniva portata a Campora S. Giovanni per essere poi caricati sui treni merci e smistati in ogni parte d'Italia; mentre altri venivano scaricati ad Aiello nei pressi del Calvario, ove oggi sorgono le scuole e ove era stata impiantata una grossa segheria per trasformare i tronchi in pregiato legno per mobili.
Tratto da Il Tillesino (autore Peppe Verduci)

Nella foto d'epoca alcuni componenti del personale della segheria: da sinistra, con la sega, Peppe Verduci, segantino; Fernando Poletti, milanese, responsabile della segheria; Carmelo Mammola, sposato ad Aiello, secondo autista; Vittorio Asta, primo autista; Peppino Barrese, capo segantino di Villa S.Giovanni e, con il metro in mano, il figlio di Poletti.

Commenti