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La Calabria e la scoperta dell'America. Una conferenza a Brooklyn di Pisano sui marinai calabresi Manetti e Calabres e sul ruolo di San Francesco di Paola


Si è tenuto nei giorni scorsi, presso un noto ristorante del quartiere Brooklyn di New York, il convegno dal titolo “La Calabria e la scoperta dell'America: i marinai calabresi di Cristoforo Colombo ed il ruolo di San Francesco di Paola”. Sono intervenuti Salvatore Ferrigno, ex deputato degli italiani all'estero; Pino Mittiga, giornalista di “America Oggi”; Francesco Trimboli, presidente dell'associazione culturale “Nausicaa” e Giuseppe Pisano, autore di uno studio riguardante le connessioni tra la Calabria e la storia della scoperta del continente americano.
L'Onorevole Ferrigno ha voluto evidenziare l'importanza di tale argomento che sancisce una presenza importante della Calabria, e quindi anche dell'Italia, nelle vicende legate alla scoperta del Nuovo Mondo. Successivamente è intervenuto il giornalista Mittiga il quale ha inteso sottolineare il fatto che è la prima volta che negli USA si parla dei marinai calabresi di Colombo e del probabile ruolo di San Francesco di Paola rispetto alla spedizione colombiana. “Un evento, questo, che dà lustro alla Calabria e ai Calabresi - ha dichiarato Mittiga -”. L'avvocato Trimboli ha elogiato lo studio del professore Pisano il quale da anni, a sue spese, conduce questa ricerca che sta producendo risultati davvero sorprendenti. Infine, molto atteso dal pubblico presente, è intervenuto lo storico Giuseppe Pisano il quale ha affermato che la Calabria può vantare ben due marinai al seguito di Colombo: Anton Calabres (imbarcato sulla caravella Pinta) e Angelo Manetti di Aiello Calabro. Dopo avere tracciato la biografia dei due marinai, Pisano ha parlato di due uomini di chiesa calabresi che, a suo avviso, hanno dei legami con l'Ammiraglio genovese: San Francesco di Paola (contemporaneo di Colombo) e Gioacchino da Fiore.
Riguardo al Santo Paolano lo studioso calabrese ha detto che dopo il primo viaggio di scoperta dell'Almirante senza la presenza di uomini di chiesa, il primo missionario (con compiti di delegato apostolico concessi con bolla pontificia) fu Bernardo Boyl il quale poco tempo prima aveva deciso di entrare proprio nell'Ordine di San Francesco di Paola dopo avere conosciuto personalmente nel 1486 il suo fondatore a Tours, in Francia presso la corte di Luigi XI, il re piu' potente d'Europa. “Non si può non pensare - ha affermato Pisano - che il Santo calabrese, dichiarato da papa Pio XII Patrono della gente di mare italiana, non abbia mai avuto rapporti con Cristoforo Colombo, soprattutto quando si è certi che lo stesso Boyl, compagno spirituale dell'Ammiraglio genovese, incontrò nuovamente nel 1494 il Paolano a Tours prima di recarsi a Roma dal Papa per incarico dello stesso Francesco”. Inoltre, Pisano ha parlato di alcuni rapporti di Colombo con la corte francese e, attraverso la reinterpretazione di alcuni documenti, di un disegno che doveva portare alla realizzazione di una crociata antimusulmana, alle soglie del '500, voluta da San Francesco di Paola e da Colombo.
Per quanto attiene Gioacchino da Fiore lo storico ha parlato di un legame particolare tra l'Ammiraglio e il pensiero dell'abate Gioacchino, che d'altronde viene citato in tutti gli scritti del navigatore genovese: nel Giornale di bordo, in una lettera indirizzata ai reali spagnoli e in particolare nel Libro della profezia.
Infine Pisano ha evidenziato i sorprendenti legami tra la Calabria e alcune famiglie che diedero un apporto fondamentale per la prima spedizione del navigatore genovese: “Se è vero che un componente della famiglia Geraldini, legato a papa Innocenzo VIII, diede una spinta fondamentale per la partenza di Colombo presso il Consiglio di Santa Fe è vero anche che i Geraldini di Amelia (Umbria) a quel tempo erano massicciamente presenti in Calabria e ricoprivano incarichi ecclesiastici importanti; così come se è vero che il banchiere genovese Francesco Pinelli (pronipote di Innocenzo VIII) risulta oggi essere il principale finanziatore della spedizione di Colombo è anche vero che il fratello si trovava a Cosenza (tra il 1491 e il 1495) a rivestire l'incarico di arcivescovo, figura peraltro che ebbe legami molto forti con la Spagna - ha sostenuto Pisano”.
Successivamente lo storico calabrese ha tenuto un nuovo incontro con un folto gruppo di persone di origine calabrese presso il Colombo's restaurant di Filadelfia.

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