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350 anni fa, il 26 luglio 1667, l'arrivo delle Sacre Reliquie di San Geniale Martire, patrono di Aiello Calabro


Una processione del 1901
(archivio Longo-Cicero)
AIELLO CALABRO – Il 26 luglio di 350 anni fa ha segnato in maniera indelebile la storia dell’antica cittadina: quel giorno, provenienti da Roma, poi in nave da Napoli sino al porto di Amantea, le Reliquie di San Geniale giungono ad Ajello. Finalmente, il desiderio degli ajellesi di avere un corpo santo da venerare e dal quale farsi proteggere da carestie e terremoti, viene esaudito. È il periodo della controriforma in cui la chiesa, per riaffermare e rinsaldare la fede, la centralità vaticana e le proprie radici storiche, riscopre il Paleocristianesimo, facendo irradiare in tutto il mondo cattolico le ossa e il sangue dei primi martiri.
I resti mortali di Geniale, ragazzo di circa 14 anni morto sotto Diocleziano nel III secolo d.C., erano stati estratti dalle Catacombe di S. Lorenzo, per ordine di Papa Alessandro VII, il 4 di maggio del 1656 e consegnati in custodia al cardinale Alderano Cybo (fratello di Alberico II, duca del feudo calabrese), sino a quando non vengono concessi alla “terra di Aiello”, dove arrivano appunto il 26 luglio del 1667. 
Una immaginetta del 1941
Come riporta un atto notarile di Giovanni Angelo Inserra, quel giorno di 350 anni fa, il sindaco di Ajello Giuseppe Malta esibisce alla popolazione convenuta l’istrumento in pergamena, datato 10 giugno 1656, riguardante la concessione delle reliquie di San Geniale martire al Monastero dei Padri Zoccolanti di Santa Maria delle Grazie, affinché venga conservato a futura memoria.
Di particolare suggestione, la vicenda dell’arrivo della cassa ad Amantea, secondo la narrazione di un vecchio manoscritto di Gaetano Maruica del 1763, poi ripreso da Scipione Solimena nel libro sul martire del 1902. La cassa con le reliquie, una volta sulla spiaggia, è oggetto di contesa tra alcuni amanteani che vogliono appropriarsene, ed una donna aiellese di nome Tarquinia Ferrise: la cassa, durante il tentativo dei primi di sollevarla, diviene tanto pesante che solo Tarquinia riesce a prendere e portare dentro le mura del ducato, liberandosi, nel medesimo tempo, anche dal demonio da cui è posseduta. 
Stampa di metà ottocento
L’anno successivo, è il 6 maggio 1668, San Geniale viene ufficialmente proclamato patrono della cittadina dal delegato del vescovo di Tropea, diocesi di cui Ajello faceva parte.
L’auspicio in vista dell’edizione 350 del maggio 2018, avendo tempo necessario a disposizione, è che si possa pensare ad un articolato programma commemorativo, in collaborazione con la parrocchia di S. Maria Maggiore, enti, associazioni o singoli cittadini; e ad iniziative di ricerca e approfondimento documentale di questo pezzo importante di storia locale non solo religiosa.
RASSEGNA STAMPA

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