Riconoscimento della Commissione Cultura del Comune di Cosenza per il prof. Remo Naccarato. Le foto della cerimonia
Nella sala Quintieri del teatro Rendano di Cosenza, oggi pomeriggio, 25 settembre, è stato conferito il riconoscimento alla carriera di "Calabrese eccellente nel mondo" all'Aiellese Remo Naccarato, uno dei padri della gastroenterologia italiana.
Consegnato, alla presenza del Sindaco Occhiuto, riconoscimento alla carriera al Prof.Remo Naccarato, gastroenterologo cosentino di fama internazionale
“Una figura così ricca ed eclettica, con una straordinaria formazione professionale ed accademica, non disgiunta dalle sue evidenti doti umane, avrebbe fatto molto comodo all’interno dei nostri ospedali, ma nel nostro territorio, che pure ha grandi potenzialità ed un capitale umano di assoluto riguardo non c’è stato, purtroppo, l’humus giusto per far sì che eccellenze come il prof. Remo Naccarato potessero restare qui ed arricchire il nostro patrimonio”.
Lo ha detto il Sindaco Mario Occhiuto intervenendo questa sera nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” dove era in programma la cerimonia di consegna al prof. Remo Naccarato, uno dei padri della gastroenterologia italiana e personalità di spicco nel campo della ricerca, insigne accademico dell’Università di Padova e figura di primo piano con meriti acquisiti anche a livello internazionale, di un riconoscimento alla carriera attribuito dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza, presieduta da Claudio Nigro.
Al prof. Naccarato, nativo di Aiello Calabro, oggi ottantaduenne, ma con un’energia e una capacità comunicativa veramente sorprendenti, si deve la fondazione della Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia dell’Università di Padova, da lui diretta dal 1976 al 2003.
Libero docente in Patologia Speciale Medica dal 1965, ha insegnato nell’ateneo del capoluogo veneto Clinica delle Malattie Tropicali e Subtropicali, Gastroenterologia e Patologia Speciale Medica.
Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, il prof. Naccarato ha fatto anche parte del Consiglio Superiore della Sanità.
Il Sindaco Occhiuto si è detto grato al prof. Naccarato per quello che rappresenta a livello nazionale ed internazionale. “Per quanto poca cosa sia questo riconoscimento, rispetto a quelli che è abituato a ricevere – ha aggiunto il primo cittadino – la città di Cosenza è onorata di consegnarglielo, attraverso la Commissione cultura, perché proviene direttamente dal cuore della nostra città e della nostra comunità”.
La cerimonia, introdotta dal Presidente Nigro, ha visto la relazione del consigliere Mimmo Frammartino che ha ripercorso puntualmente la prestigiosa carriera del prof. Naccarato ricordandone anche i trascorsi da studente, a Cosenza, del Liceo Classico “Bernardino Telesio” (in sala “Quintieri” c’era anche qualche compagno di classe, come Ettore Cozza e Tonino Guzzo). Dal “Telesio” di Cosenza al “Virgilio” di Roma e poi all’Università di Padova dove Remo Naccarato si laureò nel 1957 e dove ottenne, nel 1964, il suo primo incarico al Policlinico dopo aver vinto una borsa di studio per specializzarsi in Olanda e dopo altre due specializzazioni, a New York e a Londra.
Frammartino ha inoltre ricordato il legame inscindibile tra la Calabria ed il prof. Naccarato anche se “ha eletto l’Università di Padova a sua compagna per sempre”. Un impegno ed una smisurata passione per il sapere che sorprende ma che gli è valsa, di recente, anche la medaglia al merito deontologico attribuitagli in occasione del premio intitolato ad Achille De Giovanni, primo presidente dell’ordine dei medici di Padova. Basta leggere la motivazione per rendersi conto di come il prof. Naccarato sia diventato un punto di riferimento insostituibile per i suoi allievi, alcuni dei quali presenti anche alla cerimonia di Cosenza: “per la spinta motivazionale trasmessa agli allievi della sua scuola e per essere un esempio di etica professionale per tutti i medici padovani”.
“E in quel veneto dove un altro calabrese, Bruno da Longobucco otto secoli fa, nel 1200, si accorse che era giunto il momento di cambiare la filosofia della medicina, portandola ad un livello colto, Remo Naccarato – è ancora il consigliere Frammartino a parlare – continua a fare scuola”.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, la Vice Presidente della Commissione cultura Maria Lucente, il consigliere Francesco Perri, il Sindaco di Aiello Calabro Franco Iacucci e il prof. Giampiero Avruscio, cosentino come l’eccellente cattedratico e primario di angiologia all’Ospedale di Padova, che ha molto insistito sia sulle indiscusse qualità professionali del prof. Naccarato, ma anche sulla sua missione tesa ad umanizzare la medicina.
Quando prende la parola, il prof. Naccarato, dopo aver ringraziato il Sindaco Occhiuto, la Commissione cultura e tutta la città, comincia a sfogliare l’album dei ricordi.
La mente va al ponte Mario Martire bombardato durante la guerra e al Liceo “Telesio” dal quale si vedeva anche il “Rendano” bombardato. Non dimentica la sua passione calcistica per il Cosenza, evocandone la prima promozione in serie B “con Vignolini capitano e De Maria coach”. Una passione, quella per il calcio, che ha continuato a coltivare anche negli anni successivi scendendo direttamente in campo ogni mattina, alle 7,00, prima di recarsi in Ospedale. Prima di ritirare il premio, non rinuncia ad una breve, ma profonda lectio su alcuni principi importanti della medicina, richiamando il messaggio, del 1714, di un pioniere come Bernardino Ramazzini: “E’ meglio prevenire che curare”. Raccomanda il riorientamento dei servizi sanitari e virtuose politiche pubbliche per la salute. Tra gli altri consigli: uno stile di vita sano che contempli l’attività fisica e una sana alimentazione. Poi ricorda le 12 regole del codice europeo contro il cancro senza dimenticare due parole ancora per gli anziani, da considerare una risorsa. “Invecchiare bene deve essere una priorità globale e, ultima avvertenza, bisogna continuare a lavorare anche nella terza età”. E la prova provata è il suo costante impegno, nonostante le ottantadue primavere.
La serata è stata conclusa da una performance musicale del “Trio Beethoven” composto dal pianista Fabio Falsetta, dal violinista Davide Stratoti e dal violoncellista Leo Stratoti che hanno eseguito i “Klaviertrios Op.1 n.1 e n.2” di Beethoven.
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