AIELLO CALABRO (Cs) - La due giorni dedicata alla Madonna delle Grazie, per la comunità aiellese, rimane l'appuntamento più importante. Anno, dopo anno, da secoli (il culto ha origine alla fine del XV secolo, nda), per Aiello, l'uno ed il due luglio, come succede anche in altri paesi calabresi, la tradizione di fede che lega la popolazione locale alla Vergine si perpetua con rinnovata devozione.
La festa, appena consegnata ai ricordi, ed impressa in foto e video di appassionati e cultori, che hanno già fatto il giro del globo attraverso la Rete a beneficio dei tantissimi emigrati Aiellesi, si è svolta sul solco della consuetudine, secondo il programma religioso e civile, elaborato da una commissione di volontari cattolici che ha collaborato con il parroco di Santa Maria Maggiore, don Jean Paul Bamba.
Sempre bella e particolare, la processione notturna del primo luglio, con migliaia di fedeli, che ha accompagnato in paese la statua della Madonna, lungo il percorso illuminato che dalla cappella Cybo extra moenia porta al duomo cittadino. Una traslazione che rievoca l'antico desiderio degli Aiellesi di custodire la Madonna all'interno delle mura urbiche, nella chiesa Matrice. La processione notturna - quest'anno oltre al parroco Bamba e diversi sacerdoti del comprensorio, partecipata pure da don Pasquale Traulo, delegato vescovile e accompagnata dalla banda musicale - è certamente la parte della festa più commovente e per certi versi più spettacolare per gli addobbi artistici del carro, e per le luminarie che segnano il perimetro del vecchio castello medioevale.
Uno spettacolo pirotecnico, curato dalla ditta Argirò di Gioiosa Jonica (Rc), ed offerto dalla Amministrazione comunale, ha poi chiuso la serata.
Il 2 luglio, come da cartellone, nel paese in festa per la presenza della Vergine, si sono svolte le principali sante Messe mattutine, e la processione per le viuzze del Centro storico; mentre nel pomeriggio, il S. Rosario, e la Benedizione eucaristica ha preceduto la processione di accompagnamento della Madonna alla Cappella Cybo.
Il culto per la Madonna delle Grazie ad Aiello - lo ricordiamo - risale a diversi secoli fa, quando su richiesta di Francesco de Siscar, viceré di Calabria e Signore di Aiello e Petramala, viene concessa dal Papa Sisto IV licenza di edificare una chiesa dell'Ordine di San Francesco degli Osservanti, intitolata a Santa Maria delle Grazie. La lettera papale, datata Roma 8 aprile 1472, ed inserita nel documento del notaio aiellese Giovanni Angelo Inserra, fu letta alla presenza dei frati, quindi si procedette alla designazione ed alla concessione, da parte del Siscar, del territorio dove costruire la chiesa. Più tardi, nel 1597, la chiesa si arricchisce per volere della famiglia Cybo, con la costruzione della bella Cappella gentilizia che fu rimontata nel 1735 - dopo l'abbandono del Convento vecchio - assieme alle parti architettoniche del convento nel luogo dove si trova adesso. Il trasporto su un carro di buoi delle parti architettoniche e dell'affresco raffigurante la Madonna dal vecchio al nuovo convento è riportato dalla leggenda popolare come miracoloso. Si racconta infatti che un campo di grano irrimediabilmente rovinato dal passaggio del carro ricrebbe più alto e rigoglioso di prima.
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