Ajello (1984)
di Maurizio Rossi*
Tillesio, primo labirinto
in cui corsero giovani gli occhi.
Tra una pietra e l’altra – il mondo,
un enigma per mani ancora tenere.
Silenziose vie dell’infanzia,
in cui cadi ma non piangi,
perché ancora non sai.
Le tue rondini hanno
iniziato i miei occhi
al delirio infinito dell’azzurro,
con la loro vita sfuggente,
inafferrabile.
E così è stato il resto.
Vicino al mio destino
quel brusco novembre
lontano da casa e dai giochi,
nei bracieri crepita la brace
ride o ruggisce al ventaglio?
Incerto è stato il resto:
la sera che si adagia sui muri
ma precede i miei passi,
è tardi, sempre.
* L'autore è Aiellese, classe 1955, emigrato in Liguria, attualmente docente in Licei e Istituti d'Arte.
- Ottieni link
- X
- Altre app
Etichette
Spazio Poetico-Letterario- Ottieni link
- X
- Altre app
Commenti
Posta un commento