Dal manoscritto di Gaetano Maruca
(1783), riportato in “San Geniale Martire Patrono di Aiello, nella
Diocesi di Tropea secondo la storia e la tradizione”, di Scipione
Solimena, 1902.
“Se le continue piogge dirotte
danneggiavano le nostre campagne, implorato il patrocinio di S.
Geniale, la serenità ci avemmo; se la siccità, nella grande estate,
disseccava le campagne e rovinava la industria dei grano d'India, a
Lui correvamo per la pioggia, e la ottenemmo. Ed io ricordo molto
bene, che nel colmo della state il grano d'India una volta andava
peggiorando di giorno in giorno per difetto di acqua: con la pubblica
processione di penitenza andammo al Convento, e da questo portavamo
il Santo nella Chiesa matrice della città. Appena la processione si
partì dal Convento, si videro delle nuvole nell'aria, e giunti nella
Chiesa Madre, cominciò a piovere leggermente. Incalzate le preghiere
e le pubbliche penitenze, all'atto stesso si ricevè la sospirata
grazia di una sufficientissima pioggia.
Un simile fatto accadeva in Maggio,
mentre era in Aiello il fu Monsignor Pau in occasione della S.
Visita. Veniva Egli sequestrato nel suo ministerio dalle continue
piogge e da una nebbia così densa e fitta che l'uno non vedeva
l'altro, sebbene e a breve distanza: fu allora che Egli comandò
calarsi il Santo dal Convento alla città. Mentre la processione
muoveva pel Convento, Monsignore dal balcone dei Signori Dominicis
non potè vederla, stante la nebbia predetta; ma nel ritorno col
Corpo del Santo, a misura che s'inoltrava nella città, la nebbia si
andava dileguando, l'aria schiariva, e quando si fu sotto il palazzo
dei signori Dominicis, il sole si fece vedere assai bello e luminoso.
Del che il buon Prelato stupito, si portò ad adorarlo. Da questo
giorno il tempo fu buono, e potette proseguire la visita pastorale”
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