AIELLO CALABRO - È stato presentato il 26 dicembre scorso, il Calendario 2017 che la Pro Loco di Aiello Calabro ha realizzato per il secondo anno consecutivo. Come nell'edizione precedente, le immagini corredate da didascalie e notizie di storia locale, ritraggono scorci particolari della cittadina, e delle frazioni.
Lo scopo della pubblicazione è quella di entrare nelle case di tutti gli Aiellesi, soprattutto di quelli che vivono lontano dal paese in cui sono nati; e di far conoscere l'antico borgo arroccato sulle colline dell'entroterra tirrenico cosentino, a chi ancora non ne conosce le sue caratteristiche.
ALBUM FOTOGRAFICO PRESENTAZIONE
N.B. PER RICHIEDERE IL CALENDARIO RIVOLGERSI ALLA PROLOCO DI AIELLO CALABRO - Pagina FB
Il quartiere, che in parte vediamo nella foto, è tra i più antichi di Aiello. Scomparsa dalla memoria collettiva, in questo luogo sorgeva la chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate, esistita tra i secoli XVI e XVIII. Sebbene non sia rimasta traccia del luogo di culto nel tessuto urbano, l'intitolazione della parrocchia al protettore degli animali domestici, del bestiame e del lavoro dei campi che si ricorda il 17 gennaio, è comprensibile poiché 'a 'Valla' era abitata in prevalenza da contadini, così come ci dicono le rivele del catasto onciario. Nel quartiere, inoltre, ha sede il museo della civiltà contadina che si spera, nel prossimo futuro, possa essere finalmente aperto al pubblico.
Il centro storico è un ricco scrigno da scoprire con calma. Ecco altri scatti che ne rivelano il fascino antico. Il primo riguarda via Campanaro, che sbocca a Santa Maria, e che prosegue, attraversando la piazza, giù verso Patricello.
La seconda immagine si riferisce a via Unità d’Italia, come si chiama dal 17 marzo 2011. Siamo nel l'antico quartiere della Praca (dal greco praxos, roccia).
Il terzo frame riprende via Aricella che nel settembre 2005, in occasione del centenario del terremoto del 1905, è stata intitolata al notaio e giornalista aiellese, Giovanni Solimena, che del sisma scrisse numerose corrispondenze, richiamando l’attenzione nazionale sulla tragedia di Aiello.
Aiello, che vanta un ampio territorio, ben 39 chilometri quadrati, conta decine di frazioni, più o meno grandi. Affacciate sul Savuto, man mano che si discende verso valle, sono ubicate Stragolera, Cannavali e Persico. Una parte del territorio comunale, certamente da conoscere ed esplorare. Come da conoscere e apprezzare sono anche le frazioni ubicate negli altri punti cardinali, quali Borgile, Santa Caterina, Giani, Calendola e altre che non citiamo tutte poiché sono diverse decine. Di Cannavali, che abbiamo fotografato da monte Sant’Angelo, si notano in particolare, tra le case che guardano verso il fiume e l’autostrada, la graziosa chiesa intitolata alla Madonna del Rosario ed il campanile.
Realizzato negli anni '80 da maestranze locali (ricordiamo mastru Pascale Russu), in località Porta Soprana. All'interno del giardino è posizionata l'opera di Mario Pelletti da Pietrasanta: un gruppo scultoreo in marmo, raffigurante un soldato morente inginocchiato, sorretto da un soldato in piedi che regge la bandiera.
Dietro, sulla parete, le lapidi con i nomi di uomini che hanno sacrificato la loro vita per la Patria. Proprio in questo periodo in cui è in corso il Centenario della Grande Guerra del 15-18, ci sembra importante ricordarli tutti, dal semplice soldato, al graduato.
Il duomo, sede della parrocchia omonima, è a pianta basilicale, con tre navate. Si trova nei pressi della porta urbica del Tubolo e guarda dall'alto tutta la valle Oliva. Al suo interno, si conserva la pregevole statua settecentesca con le Reliquie di S. Geniale Martire, patrono della cittadina che si festeggia la prima domenica di maggio e come ex voto il 5 febbraio. Nella navata centrale spiccano l’abside con arco trionfale a tutto sesto; e l'altare in marmi policromi barocchi del XVII secolo, di bottega napoletana, il quale proviene, assieme alla balaustra con stemmi vescovili, dalla distrutta Chiesa di S. Giacomo presso il Monastero delle Clarisse. La facciata principale presenta il portale litico rinascimentale e lunetta ad arco a tutto sesto del XV secolo. Sulla destra, si erge la cinquecentesca torre campanaria a pianta quadrata con monofore in tufo.
ALBUM FOTOGRAFICO PRESENTAZIONE
N.B. PER RICHIEDERE IL CALENDARIO RIVOLGERSI ALLA PROLOCO DI AIELLO CALABRO - Pagina FB
Ecco, man mano che i mesi scorreranno, le pagine del Calendario 2017, che di volta in volta pubblicherà la Pro Loco di Aiello Calabro sulla sua pagina FB.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI GENNAIO
Una veduta del paese, con il Rione Valle, visto da colle S. Elia meglio conosciuto come 'u PizzuneIl quartiere, che in parte vediamo nella foto, è tra i più antichi di Aiello. Scomparsa dalla memoria collettiva, in questo luogo sorgeva la chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate, esistita tra i secoli XVI e XVIII. Sebbene non sia rimasta traccia del luogo di culto nel tessuto urbano, l'intitolazione della parrocchia al protettore degli animali domestici, del bestiame e del lavoro dei campi che si ricorda il 17 gennaio, è comprensibile poiché 'a 'Valla' era abitata in prevalenza da contadini, così come ci dicono le rivele del catasto onciario. Nel quartiere, inoltre, ha sede il museo della civiltà contadina che si spera, nel prossimo futuro, possa essere finalmente aperto al pubblico.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI FEBBRAIO
Resti del castello
Fu certamente “una delle prime fortezze del regno” (L. Alberti, 1525/26). Il vecchio maniero che dal promontorio Tilesio su cui sorge domina il borgo medievale, nella struttura attuale, risale al periodo aragonese. Ingloba strutture precedenti del periodo normanno, e forse anche di quello bizantino. Dall'alto delle sue torri, si poteva controllare una bretella della via consolare romana Annia che sboccava al mare. Distrutto a seguito di diversi terremoti, del castello restano ancora importanti vestigia, quali mura perimetrali, torri (il mastio a base quadrata che vediamo nella foto, la torre dell’orologio e diverse torri d’avvistamento), cisterne per i bisogni della cittadella. Vi si giunge attraverso una suggestiva via d’accesso, scavata nella roccia tufacea.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI MARZO
Scorci dell'abitato
Girando tra vote e vinelle, ecco tre immagini del caratteristico tessuto urbano.
La prima ritrae corso Umberto I, con i suoi portoni in pietra ad arco, che dalla scalinata di fronte al palazzo de Dominicis si interseca con corso Luigi De Seta, passando per la piazza che ospita i palazzi Giannuzzi e Viola, e che arriva nei pressi di San Giuliano.
La seconda e la terza foto, da opposte prospettive, immortalano scesa Lavatoio che da piazza Plebiscito giunge fino al corso Vittorio Emanuele II. La gradinata sino a pochi anni fa era il luogo d'azione artistica del pittore e scultore aiellese Francesco Magli, nonché per anni luogo di incontro, dopo gli spettacoli estivi.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI APRILE
Aiello, con la rupe del castello visti da monte Faeto
Eccolo! Il Colle Tilesio che domina l'antico borgo, la vallata dell'Oliva, le colline di Varbàra e laggiù il mar Tirreno. Una posizione, quella di Aiello, da cui si possono ammirare panorami di emozionante bellezza: non solo una splendida vista verso il mare, che regala spesso arrossati tramonti con le isole Eolie, ma anche e soprattutto vedute delle montagne dell'Appennino con il maestoso monte Cocuzzo.
Circondato da collane di monti, tutto il territorio aiellese è generoso di diversi itinerari per chi ama camminare all'aria aperta ed apprezzarne la natura.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI MAGGIO
Il centro storico ritratto dal castello
Dal “castello sottano”, come lo chiamiamo noi aiellesi, ovvero da quella fetta di terreno sotto le mura di cinta del vecchio maniero, affacciati come su una lunga balconata, si possono udire i ritmi della piccola comunità, i suoni isolati, rarefatti, di chi lavora, o di chi discute in piazza.
In basso, “e casicelle stritte e ammunzellate / fravicate allu pede d'u castiellu”. Non è più l'Aiello di tanti anni fa che contava quasi 6 mila abitanti, ma ancora oggi, o forse ancora di più oggi, rimane intatta la sua magia, soprattutto per chi vive lontano.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI GIUGNO
Via Castello e corso Umberto I
Tutto il paese è un ricamo di vichi, piazzette, vinelle. I primi due scatti sono scorci di via Castello, la parte alta della cittadina, che dalla Porta di Suso o Soprana, passando accanto al palazzo de Dominicis conduce alla Rupe, passando da Santi Cosma e Damiano, chiesa esistente dal 1599, sino al luogo dove c’era un tempo la chiesa di San Nicola, esistente nel XVI secolo e distrutta dal terremoto del 1638.
La terza foto ritrae invece l'inizio di corso Umberto I, in cui spicca sulla destra il palazzo imponente della famiglia di Malta. Poco più giù, non visibile nella foto, la Casa Comunale, appena restaurata.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI LUGLIO
Rione Patricello di notte
Il Rione Patricello o Milanese è situato sotto al paese. La sua realizzazione risale agli anni successivi al terremoto del settembre 1905. Viene inaugurato il 27 ottobre 1907 e costruito con fondi del comitato milanese pro Calabria che consegna al Comune di Aiello le otto case baraccate, che accoglieranno gli sfollati del terremoto dell’8 settembre di due anni prima. Il nuovo quartiere “dalle palazzine simmetriche, dalle strade ampie, con in mezzo una magnifica piazza”, così come lo ebbe a descrivere il giornalista Giovanni Solimena, diede ospitalità a 70 famiglie senza tetto.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI SETTEMBRE
Ancora qualche viuzza internaIl centro storico è un ricco scrigno da scoprire con calma. Ecco altri scatti che ne rivelano il fascino antico. Il primo riguarda via Campanaro, che sbocca a Santa Maria, e che prosegue, attraversando la piazza, giù verso Patricello.
La seconda immagine si riferisce a via Unità d’Italia, come si chiama dal 17 marzo 2011. Siamo nel l'antico quartiere della Praca (dal greco praxos, roccia).
Il terzo frame riprende via Aricella che nel settembre 2005, in occasione del centenario del terremoto del 1905, è stata intitolata al notaio e giornalista aiellese, Giovanni Solimena, che del sisma scrisse numerose corrispondenze, richiamando l’attenzione nazionale sulla tragedia di Aiello.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI OTTOBRE
Veduta di Cannavali Aiello, che vanta un ampio territorio, ben 39 chilometri quadrati, conta decine di frazioni, più o meno grandi. Affacciate sul Savuto, man mano che si discende verso valle, sono ubicate Stragolera, Cannavali e Persico. Una parte del territorio comunale, certamente da conoscere ed esplorare. Come da conoscere e apprezzare sono anche le frazioni ubicate negli altri punti cardinali, quali Borgile, Santa Caterina, Giani, Calendola e altre che non citiamo tutte poiché sono diverse decine. Di Cannavali, che abbiamo fotografato da monte Sant’Angelo, si notano in particolare, tra le case che guardano verso il fiume e l’autostrada, la graziosa chiesa intitolata alla Madonna del Rosario ed il campanile.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI NOVEMBRE
Monumento ai CadutiRealizzato negli anni '80 da maestranze locali (ricordiamo mastru Pascale Russu), in località Porta Soprana. All'interno del giardino è posizionata l'opera di Mario Pelletti da Pietrasanta: un gruppo scultoreo in marmo, raffigurante un soldato morente inginocchiato, sorretto da un soldato in piedi che regge la bandiera.
Dietro, sulla parete, le lapidi con i nomi di uomini che hanno sacrificato la loro vita per la Patria. Proprio in questo periodo in cui è in corso il Centenario della Grande Guerra del 15-18, ci sembra importante ricordarli tutti, dal semplice soldato, al graduato.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI DICEMBRE
Santa MariaIl duomo, sede della parrocchia omonima, è a pianta basilicale, con tre navate. Si trova nei pressi della porta urbica del Tubolo e guarda dall'alto tutta la valle Oliva. Al suo interno, si conserva la pregevole statua settecentesca con le Reliquie di S. Geniale Martire, patrono della cittadina che si festeggia la prima domenica di maggio e come ex voto il 5 febbraio. Nella navata centrale spiccano l’abside con arco trionfale a tutto sesto; e l'altare in marmi policromi barocchi del XVII secolo, di bottega napoletana, il quale proviene, assieme alla balaustra con stemmi vescovili, dalla distrutta Chiesa di S. Giacomo presso il Monastero delle Clarisse. La facciata principale presenta il portale litico rinascimentale e lunetta ad arco a tutto sesto del XV secolo. Sulla destra, si erge la cinquecentesca torre campanaria a pianta quadrata con monofore in tufo.
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