AIELLO CALABRO – Con l’offerta delle chiavi urbiche e del cero votivo al Patrono per mano delle autorità municipali, la Comunità ha rinnovato la sua devozione verso San Geniale. Un culto che ha inizio con l’arrivo nel luglio 1667 delle Reliquie del martire morto sotto Diocleziano, poi ufficializzato dalla Diocesi di Tropea, di cui Aiello faceva parte, la prima domenica di maggio dell’anno successivo.
Alle soglie dell’anniversario dei 350 anni, l’attaccamento degli Aiellesi al suo protettore e la partecipazione alla festa in suo onore, rimangono sempre significativi, anche se il paese ha subìto nel corso degli ultimi decenni un importante spopolamento. Domenica scorsa, alle celebrazioni c’era gran parte della popolazione del paese e delle frazioni, che ha raggiunto il duomo di S. Maria Maggiore per assistere alle funzioni religiosi del mattino. Ad officiare la S. Messa solenne delle 11, don Mario Merenda, Decano del Capitolo Metropolitano di Cosenza e Bisignano ed il parroco don Jean Paul Mavungu, i quali hanno ricordato il sacrificio della vita del giovanissimo Geniale per la causa cristiana, i cui resti, ricordiamo, furono estratti dalla catacombe di S. Lorenzo in Roma e donati tre secoli e mezzo fa all’universitas grazie agli uffici del cardinale Alderano Cybo, appartenente alla famiglia allora feudataria.
Un Corpo Santo, quello del patrono degli Aiellesi, custodito in una cassetta alla base della pregevole statua lignea settecentesca, che subito dopo la S. Messa, come è tradizione, è stato portato in processione per le vie del paese, salutato con l’esposizione su balconi e finestre lungo il tragitto delle coperte di seta dei corredi di famiglia, e dal volo dei palloni aerostatici realizzati dalla Pro loco.
Alle soglie dell’anniversario dei 350 anni, l’attaccamento degli Aiellesi al suo protettore e la partecipazione alla festa in suo onore, rimangono sempre significativi, anche se il paese ha subìto nel corso degli ultimi decenni un importante spopolamento. Domenica scorsa, alle celebrazioni c’era gran parte della popolazione del paese e delle frazioni, che ha raggiunto il duomo di S. Maria Maggiore per assistere alle funzioni religiosi del mattino. Ad officiare la S. Messa solenne delle 11, don Mario Merenda, Decano del Capitolo Metropolitano di Cosenza e Bisignano ed il parroco don Jean Paul Mavungu, i quali hanno ricordato il sacrificio della vita del giovanissimo Geniale per la causa cristiana, i cui resti, ricordiamo, furono estratti dalla catacombe di S. Lorenzo in Roma e donati tre secoli e mezzo fa all’universitas grazie agli uffici del cardinale Alderano Cybo, appartenente alla famiglia allora feudataria.
Un Corpo Santo, quello del patrono degli Aiellesi, custodito in una cassetta alla base della pregevole statua lignea settecentesca, che subito dopo la S. Messa, come è tradizione, è stato portato in processione per le vie del paese, salutato con l’esposizione su balconi e finestre lungo il tragitto delle coperte di seta dei corredi di famiglia, e dal volo dei palloni aerostatici realizzati dalla Pro loco.
A chiudere la giornata, la Messa di Ringraziamento che da qualche anno si tiene all’aperto in piazza S. Maria, ed a seguire, il concerto musicale della banda Mario Aloe di Amantea tenutosi nel nuovo teatro comunale.
Dulcis in fundo, con annessa degustazione, si è svolta in serata la seconda edizione del concorso dolciario organizzato dalla locale associazione turistica.
Dulcis in fundo, con annessa degustazione, si è svolta in serata la seconda edizione del concorso dolciario organizzato dalla locale associazione turistica.
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